martedì 20 novembre 2007

Demoni e Draghi

deamon e dragon

deamon come processi in background:

Molti utenti di sistemi Unix-Like, ma non solo, hanno spesso sentito parlare di deamons. In sistemi derivati da CTSS (sistema operativo del 1961) questo termine stà ad indicare programmi (sarebbe meglio dire processi) che "girano" in background. Ossia processi la cui esecuzione non è immediatamente visibile all'utente. Un processo avviato in background non occupa la shell, esempio:
Avviamo programma in modo "normale"
:~$programma
e vediamo che questo "copre" la shell che abbiamo usato per avviarlo ,impedendoci di usarla, fino al termine della sua esecuzione. Proviamo a mettrlo in background.
:~$programma &
[1] 1234
:~$
La shell è ancora usabile anche mentre programma stà eseguendo le sue operazioni. Aggiungendo & alla righa di comando si dice alla Shell di non attendere la fine del processo appena avviato per continuare a svolgere il suo compito. La righa con cui la Shell risponde (che dipende anche dalla shell che usate, se non è Bash potrebbe differire un poco) è da interpretarsi così:
  • numero del processo nella lista dei figli della shell
  • pid del processo appena avviato
Quando programma terminerà la shell vi avviserà con un output del tipo:
[1]+  Done                    programma
Anche quì dipende un poco dal tipo di shell.

Ora sappiamo eseguire processi in bachground.
Però non tutti i programmi hanno senso in bachground. Ad esempio un ls fatto in background non differisce molto da uno eseguito "normalmente", si ottine solo uno sconvolgimento del normale output della shell. Anche un editor (vi, joe, nano, pico, ecc...) possono essere "sbattuti" in background... ma per ottenere cosa se non una prova!?
Di solito si "demonizzano" i processi che faranno, in un qualche modo, un servizio tipo server. Esempio tipico potrebbe essere Apache, famosissimo web server, che "gira nascosto" nel sistema attendendo una richiesta di qualcuno.

La differenza, solo un concetto:

Sostanzialmente demoni e draghi sono entrambi processi in background. Come pure in pratica. La differenza stà nel loro compito, o nel loro modo di operare se si vuole. Un processo in background diviene un demone o un drago a seconda del compito che svolge, quindi anche in base al codice (preogramma) che esegue.

Tipico esempio di un demone è un server (eg.: Apache). Un processo sempre presente ma che attende una "chiamata" per eseguire il suo compito, e poi tornare a dormire. Insomma un demone (deamon) si attiva in base alla volontà degli utenti.

Tipico esempio di drago (dragon) è cron, un processo in bachground che eseguie uno scheduler tipico dei sistemi Unix-Like. Cron, come tutti i draghi, non attende connessioni o richieste di alcun genere dagli utenti (o dai client degli utenti) ma si attiva, e compie i suoi compiti, secondo una "sua" logica, nel caso di cron il tempo che passa.

Quindi, volendo schematizzare: (vedetela sempre dalla prospettiva degli utenti o user)
  • demone: aspetta richieste per eseguire il suo compito.
  • drago: esegue le sue operazioni in base a una logica slegata dalle richieste degli utenti.
Pochi si ricordano dei draghi:

Il termine demone (deamon) è ancora oggi usatissimo nella cultura Unix. Il termine drago (dragon) è, invece, andato quasi perso; si è finito per chiamre demoni anche i draghi, ad esempio molte guide e how-to riportano cose del tipo: "il demone cron". Anche perchè la differenza è veramente sottile e, per un end-user soprattutto, quasi inesistente o quantomeno insignificante.
Tuttavia Unix è ormai una Cultura. O, se preferite, Unix ha creato una cultura. Comunque il discorso non cambia, è giusto, a parere mio, che certe persone ricordino le tradizoni e le parole che vanno in disuso, in qualsisi campo ci si trovi, e che condividano questa, più o meno esigua, ricchezza con chi vuole divenirne custode a sua volta.

Voglio comunque tornare, in futuro, al discorso dei singolari nomi, e non solo, che la Cultura Unix ha introdotto... ma adesso il tempo scarseggia.

lunedì 19 novembre 2007

Che cosa fanno i miei utenti? (w)

Un comando molto poco conosciuto da chi usa Unix come workstation è w. Esatto, un solo carattere! Sostanzialmente questo minuto (almeno nella sintassi base) comando serve a rispondere alla domanda: "che cosa stanno facendo gli utenti attualmente connessi al sistema?". Domanda che certo si fanno molto spesso gli amministratori di sistemi "multiutenza", che sicuramente conoscono il comando.

Anche se ad un utente Home-Desktop il comando w può sembrare pressochè inutile vale comunque la pena ricordarlo.
Bisogna ricordarsi che Unix è un sistema fortemente portato alla multiutenza e viene usato, ancora oggi, su macchine sulle quali molti utenti possono lavorare contemporaneamete. Il sistema di login di Unix infatti non serve soltanto a gestire utenti diversi, quindi con profili e privilegi diversi, che possono accedere alla macchina in tempi diversi, come avviene in altri sistemi.
Ora, in un contesto simile, ad un amministratore un comando come w può tornare molto utile.

Passiamo alla pratica:
La sintassi più semplice di who è quella senza nessuna opzione o parametro.
mesillo@stellascura:~$ w
17:55:44 up 58 min, 2 users, load average: 0,08, 0,10, 0,09
USER TTY FROM LOGIN@ IDLE JCPU PCPU WHAT
mesillo :0 - 16:58 ?xdm? 1:21m 0.29s x-session-manager
mesillo pts/0 :0.0 17:30 0.00s 0.00s 0.00s w
In questo modo otteniamo la lista di tutti gli utenti connessi attualmente alla macchina. Andiamo con ordine ed analizziamo la prima righa (detta anche header).
  • ora attuale
  • tempo da cui il sistema è avviato
  • numero di utenti connessi
  • carico medio del sistema nell'ultimo minuto
  • carico medio del sistema negli ultimi cinque minuti
  • carico medio del sistema nell'ultimo quarto d'ora
Segue una riga che riassume il significato delle colonne sottostanti.
Poi arrivano i dati salienti.
  • nome dell'utente (o meglio login-name)
  • terminale a cui è connesso
  • host da cui è connesso
  • l'ora in cui si è connesso
  • tempo di inattività (indicativamente da quanto tempo non preme un tasto)
  • tempo di tutti i processi agganciati al terminale in questione (seconda colonna), compresi quelli in background attivi.
  • tempo del processo in esame (colonna successiva what)
  • comando dato per avviare il processo in esame (eg: ls -l pippo/)
Esistono anche delle opzioni e parametri che w accetta, la più semplice è l'username.
Quindi, se io volessi vedere solo le informazioni relative all'utente "pippo" dovrei dare un comando del tipo:
:~$w pippo
Utile se ho molti utenti connessi.
Per una lista completa delle opzioni vi rimando alla pagina di manuale di w.
:~$man w
Una opzione in particolare però và citata per una sua particolarità; -f. Infatti questa opzione dovrebbe servire a visualizzare, nell'output, la colonna FROM (terza). Questa colonna in certi casi, dipende da come è stato compilato w nel vostro sistema, è sempre presente nell'output di "default". Se il vostro w è così fatto (eg.: Debian etch) l'opzione -f sarà comunque ritenuta valida ma non sortirà nessun effetto (ovviamente!).

Adesso non vi resta che giocare un poco con w.

venerdì 16 novembre 2007

Renuclearizzare L'Italia!

Nel 1988, con un referendum, l'Italia ha deciso di rinunciare al Nucleare. Ossia alla possibilità di produrre energia usando come fonte la Fissione Atomica.
Al contrario di molti altri paesi, dove si è deciso solo di non costruire nuove centrali, nel Bel Paese sono state "smantellate" anche le 4 centrali già esistenti e produttive.
La scelta di molti paesi, già "nuclearizzati" o in via di "nuclearizzazione", in quello stesso periodo, è da attribuirsi in gran parte (almeno a parere mio) al disastro di Cernobyl.
Tuttavia è anche vero che l'energia Nucleare non ha mai goduto di buona fama, agli occhi delle masse, fin dal suo esordio. E proprio nel suo, infame, esordio che forse è da ricercare la paura che essa incute. Il primo esempio di energia Nucleare che il mondo ha osservato è stato quello delle Bombe Atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Da allora questa tecnologia, di cui la massa sapeva poco o nulla, è indelebilmente legata all'immagine della Bomba, quindi a un qualcosa di nefasto. Ancora oggi la gran parte della gente associa, nella sua mente, qualsiasi cosa legata alla tecnologia "Atomica" a: morte, distruzione e sofferenze orribili. Ancora oggi, per l'uomo "moderno" del 2000, persiste questa diffidenza assoluta nell'Atomico. Ciò che è Atomico è male! Niente di più falso, sopratutto in una società come la nostra che accetta efferati crimini ambientali in nome del profitto!

Come ogni tecnologia anche l'Atomica ha i suoi rischi. Questo è innegabile. Ma siamo sicuri che siano superiori a quelle delle obsolete e inefficenti tecnologie che usiamo tutti i giorni senza riserbe? E se si, di quanto?
Non è forse pericoloso immetere tonnellate di gas serra in atmosfera bruciando a cielo aperto ciò che Madre Natura aveva relegato sotto terra? Non è forse pericoloso riversare in mare robaccia chimica? Non è forse pericoloso contaminare Acqua e suolo?
Sapete cosa veramente io ritengo il più grande pericolo? Il non voler informarsi e pensare!
Se è vero che con il "Nucleare" si fanno le bombe è altrettanto vero che esistono molte altre tecnologie in grado di produrre ordigni bellici... perchè non le boicottiamo tutte?

Da Cernobyl sono passati 21 anni, le tecnologie saranno pure migliorate! o no? Vent'anni fà il mondo era molto diverso. Ed è pure vero che gli Impianti Italiani erano, già all'epoca, ben'altra cosa che la centrale Stalin di Cernobyl in Ucraina!
Questa famigerata Centrale aveva 4 reattori funzionati, e altri due in costruzione, del tipo BMRK 1000. Tipo di reattore di vecchia concezione, già all'epoca, e mai usato fuori dell' ex-Unione Sovietica. Infatti si conoscevano già bene, parlo del 1986, i problemi che questa macchina dava a basse potenze. Oltre ai problemi intrinsechi di questo tipo di reattore, e delle strutture che avrebbero dovuto isolarlo dal mondo esterno in caso di necessità, l'incidente all'unità 4 fù dovuto anche al comportamento che tennero i "tecnici", non adeguatamente formati e prudenti, durante il periodo immediatamente precedente il tragico evento. L'esplosione è avvenuta durante l'esecuzione, maldestra, di un test atto a simulare proprio una situzione di difficoltà. Anche se i rettori BMRK sono meno sicuri di quelli che venivano usati in Italia non sono certo privi di dispositivi di sicurezza. In quel "test" il reattore 4 venne privato del sistema che, se fosse stato attivo, avrebbe provveduto automaticamante a "spegnere" il nocciolo. E questa non fù l'unica imprudenza commessa. I rettori, molti ancora funzionati tutt'oggi, di tipo BMRK sono stati comunque modificati dopo l'incidente del 1986. In definitiva si può affermare che l'incidente di Cernobyl non solo poteva essere evitato, ma è stato addirittura "cercato" per certi versi. Non voglio dilungarmi oltre sulla spiegazione degli avvenimenti dell'86, se desiderete approfondire un buon punto di partenza potrebbe essere questo: http://www.fisicamente.net/index-500.htm.

Ritornado al nostro amato Stivale: non riesco a capire come l'Italia sia stata l'unica nazione a smantellare le centrali già esistenti. Questo ha prodotto un deficit energetico praticamente "istantaneo", a cui si è dovuto sopperire andando a comperare energia all'estero senza possibilità di riorganizzarsi con nuove strutture interne al paese. Ribadisco che tutti gli altri paesi che hanno deciso di "denuclearizzarsi", nello stesso periodo, lo hanno fatto bloccando la costruzione di nuovi reattori, e non smantellando quelli ormai attivi. Ma quando si tratta di costi il Bel Paese non deve essere mai secondo a nessuno!

La mia opinione è che "ormai" (credo sia vero da molto tempo) l'Energia Atomica sia un "rischio" accettabile. Anzi, sono profondamente convinto che sia molto più accettabile il "rischio" dell'Atomica che le sicure conseguenze dell'uso dei combustibili fossili per la produzione di energia. Certo molti di voi saranno rimasti affascinati dall'auto elettrica, ma se si usa l'energia prodotta da una centrale a carbone, per caricare il proprio veicolo elettrico, allora non si è capito nulla! Esistono certo le fonti rinnovabili, come quella della luce solare, ma per il momento non sembrano poter soddisfare l'immenso fabbisogno energetico dell'uomo moderno. Nell'attendere che la Scienza e la Tecnologia ci facciano dono di una fonte rinnovabile, pulita e abbondante di energia, un qualche reattore potrebbe aiutarci a non avvelenare del tutto l'aria, l'acqua e la terra.

Ormai la tecnica si è evoluita molto in questo campo. Sono sorti nuovi tipi di reattori (vedi quello a Torio o quelli autofertilizzanti) e nuove tecniche per lo smaltimento (già nel 1993 è stata individuata una tecnica per ridurre il tempo di decadimento a 50 anni invece che a millenni) e riutilizzo delle scorie. Non di molti girni fà è la notizia che un gruppo di ricercatori Italiani, civili e militari, avrebbe trovato il modo di innescare la fissione in elementi non radiottivi per mezzo di ultrasuoni. Questa tecnica potrebbe essere usata per eliminare le scorie in un primo tempo e poi, più avanti, per produrre reattori "puliti".

La Scienza e la Tecnica fanno passi da gigante, perchè non sfruttare questi progressi?

Se ci pensate bene siamo comunque circondati da Reattori Nucleari e consumiamo comunque l'elettricità da essi prodotta, perchè continure ad acquistare questo prezioso bene dall'estero?

Ben vengano: pannelli solari, centrali geotermiche, centrali eoliche, ecc... ma se queste non possono sopperire a tutto il fabbisogno energetico allora risulta assurdo continure a bruciare combustibili fossili (dannosi e costosissimi) ed a seccare grandi fiumi (come il Po, in secca da un anno abbondante), per alimentare i bacini idroeletrici a discapito di agricoltura ed ambiente, quando abbiamo a portata di mano una tecnologia, ormai collaudatissima, che ci può aiutare. Anche la Francia, nostra vicina, stà costruendo nuove centrali con l'aiuto dell'Italia... perchè non in patria allora?

Anche se ad alcuni possono rimanere dei dubbi sulla sicurezza del Nucleare, io non posso che continure a pensare che, allo stato attuale delle cose, la denuclearizzazione sia assolutamente anacronistica e autolesionistica per un paese che si considera "avanzato" come il nostro.

Italia perde Android!

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Mi devo correggere. In realtà avevo capito male. Google dichiara di essere alle prese con delle procedure burocratice, non meglio precisate, ma di star ancora tentando di aprire il concorso in Italia. Mi scuso!
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Non ho parole... finalmente una grande azienda dell'informatica, BigG, dava agli sviluppatori italiani una grande possibilità di mettersi in gioco... con un progetto Open oltretutto... ma come al solito la burocrazia ammazza sogni e buone intenzioni nel Bel Paese... e Google si ritira!

Vi faccio notare che Google è sempre stata un'azienda molto aggressiva e determinata nel portare a termine i suoi progetti... ma nel nostro paese si possono solo pagare tasse!!!... e che nessuno provi a dare delle possibilità ai non raccomandati!!!... azzo, che vogliamo svilupparci!?!... nono, a noi piacciono le tasse!!!... noi vogliamo finire come Cuba!!!

Links:
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2113769
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/07_novembre_14/concorso_google_android_italia_esclusa.shtml

giovedì 8 novembre 2007

Rimborso si... rimborso no...

Da tempo si parla della possibilità di farsi rimborsare un S.O. preinstallato, su un nuovo computer, in caso se ne volesse adottare un'altro.

Però la HP adotta, da un annetto circa, un particolare contratto di vendita per cui il software e l'hardware sono da considerarsi inscindibili... mah, che altro si inventeranno?

Per fortuna in Italia un giudice si è accorto che questo contratto di vendita contraddice la stessa licenza (EULA) del software che prevede il rimborso, previa restituzione.

Vi rimando al questa sezione del sito della ADUC per i particolari: http://www.aduc.it/dyn/rimborsowindows/.

Perchè le case prodruttici di computer non prevedono la possibilità di vendere macchine prive di software? Infondo questo non aumenterebbe affatto i costi di produzione... ed eviterebbe a tutte le parti le stenuanti procedure per la restituzione di software indesiderato.

martedì 6 novembre 2007

Abbonamenti Trenitalia

Oggi è giorno di abbonamento! Mi alzo 5 minuti prima del solito e vado a farmi il solito salasso mensile... beh, 5 euro in più quasi!

Dico "quasi" 5 perchè non mi ricordo più il vecchio prezzo con esatezza... 51 euro e qualcosa comunque... ora sono 56,10! (Adria - Coronella)

Chi dal Veneto fà il pendolare a Ferrara sà che gli conviene fare l'abbonamento verso Coronella. Anche se questo paesino è la fermata successiva a Ferrara si trova oltre la regione e vengono applicate le tariffe nazionali che sono più convenienti! (strano che in Veneto si paghi di più!... mai capitato prima!)
Ora gli abbonameti costano uguali!... ci hanno fregato!... niente più trucchetto!

Ultimamente muoversi in treno costa sempre di più in Italia, le multe sui treni sono sempre più salate, i controlli sui biglietti vengono fatti anche a terra, ecc...

Ma voi avete visto un miglioramento del servizio?... io no!
Le stazioni fanno schifo, i treni ritardano di continuo, la sicurezza nelle stazioni è pressochè nulla... e noi intanto paghiamo di più!

In tre anni da pendolare ho visto crescere la mia spesa mensile per il trasporto di 8 euro circa, se non di più... ci sono meno treni rispetto a 3 anni fà... le stazioni fanno schifo uguale... e son spariti i treni interregionali!

Perchè quelli che una volta erano interregionali adesso son chiamati regionali? Forse per pagare meno il personale di bordo?... qualcuno mi sà rispondere?

Questo post confuso non è che l'inizio di una serie... l'uso dei mezzi pubblici dovrebbe essere incentivato, non mi sebra che Trenitalia lo stia facendo... e se lo sta facendo spigatemi come, io non capisco!

martedì 23 ottobre 2007