... ovvero quando capisci che il Punk è morto, e lo hai ammazzato proprio tu...
Quest'anno Ferragosto è caduto bene regalandoci un bel fine-settimana lungo. Già da Venerdì mattina ho cominciato ad inanellare una serie convulsa di momenti apicali e stronzate madornali alternati; la cosa mi ha stremato e fatto riflettere molto... riflettere a maniera mia ovviamente!
Come da un bel poco minacciava, in maniera non troppo convincente a dire il vero, un mio esimio Collega [che ringrazio infinitamente] decide che si può andare a vedere i NoFX al BayFest... apice assoluto!!!! Tra varie incomprensioni, dovute anche al fatto che di tre che eravamo due non si conoscevano, su chi doveva andare a prendere "chi-dove-quando" e immancabili incidenti di percorso vari ed eventuali si arriva a Igea Marina. Partiti all'ultimo senza biglietto lo si acquista in loco, proprio davanti all'ingresso dell'area ben recintata e sorvegliata del concerto, pagando anche la prevendita (???)... dopo, e solo dopo, aver pagato e messo i tasca il biglietto ci lamentiamo a voce alta con espressioni colorite e non troppo educate. A onor del vero il mio Collega uno sconto, da bravo commerciale, ha tentato di strapparlo; fallendo forse solo per la scarsa insistenza. Alla ricerca di un cesso e qualche birra pre-ingresso tentiamo si usufruire della toilette di uno stabilimento balneare qualunque ma veniamo ripresi, anche in maniera non troppo gentile e un poco minacciosa, e il tentativo viene abortito; ci scusiamo e, solo dopo essere usciti dall'area dello stabilimento, ci lamentiamo a voce alta. Alla fine ci si fanno un paio di giri di birrette in un chioschetto in spiaggia parlando di musica, donne, lavoro e di tutto un po.
Dopo aver fatto la fila ordinata ai tornelli e subito i convenzionalmente eccessivamente zelanti controlli da parte del, sponsorizzatissimo e brandizzatissimo, staff dell'evento entriamo nell'area del festival. Poca gente più giovane di noi (poca gente in generale per il calibro delle Band presenti sul programma [imho]), abbastanza birrette ma nessun collasso tipico da concerto Punk, tante magliette nuove comprate in loco, tanti stand di roba da vestire e mangiare ma pochi (forse solo uno) palchetti secondari, nessun "busker", qualche raro "joint", pochi gruppetti sparuti di gente spiaggiata a terra come stracci [non ricordo nessun strumento musicale... manco un jambè del cazzo], qualche piacevole incontro inatteso con facce conosciute. Ci si fa un giro, si ammazzano un paio di birrette, si ascolta un poco di gruppi "minori" (per modo di dire), ci si va a sedere sui tavolini (ormai siamo vecchi e adottiamo comportamenti da sagra di paese più che da concerto Punk) e si ammazzano altre birrette (costosette ma, ad onor del vero, decisamente meglio di altre bevute a eventi simili). L'atmosfera è buona, complice anche l'alcool [e non solo in rari casi], si parla e si scherza con tutti, soprattutto nelle onnipresenti ordinate file per cibo, beveraggio e bagni che si sono, tristemente, rivelate essere la maggiore occasione di socializzazione. Qualcosa non va, lo "percepisco", ma non capisco bene cosa e dove sia, forse è solo l'età mischiata con l'alcool a cui ho perso l'abitudine (più o meno).
Fanculo, ci sono Loro, i NoFX!!! Gli ascolto da quando ero un ragazzino (di testa lo sono ancora... ma l'anagrafe non concorda), è con i loro dischi che ho "sconato" più di qualche cassa dell'autoradio, e sono li adesso! Con i loro pezzi come colonna sonora spesso affronto la maledetta alienante monotonia di una banale vita da ingranaggio di un enorme meccanismo inutile, e sono li a suonare adesso!!! Con i compari ci si perde nella mischia, lo si sapeva. Pogo come non facevo da anni. Salto, spintono e urlo con Melvin e altra gente sconosciuta fin quasi a soffocarmi con i miei stessi capelli. Mi scalmano fino all'estremo; quasi completamente senza forze mi sento bene. Anche se non hanno fatto alcuni pezzi in cui speravo fortemente sono più che soddisfatto di esserci andato; ho fatto bene, dovevo farlo prima e devo rifarlo! Ritrovo i compari e, con calma, ci si avvia verso casa.
Il giorno dopo, andando a trovare un mio vecchio amico, mentre gironzolo pigramente per le campagne tra i nostri due paesini rivivo, dentro al casco, scene dei giorni precedenti. Una sapevo che mi avrebbe turbato e dato molto da pensare fin da appena vissuta; ma con il Punk e il concerto dei NoFX non c'entra nulla, è che non riesco a non divagare... e sta roba la dovevo scrive a mio monito. Ad un certo punto il pensiero va alla fila per il bagno fatta poco prima che quei quattro froci di Berkeley salissero sul palco. Dopo più di due litri di birra il bisogno di liberarsi è impellente, quasi fastidioso, e ovviamente non sono l'unico in questa condizione. Tanta gente e tanta birra portano a tanta fila. Mentre si è li in attesa di espletare le proprie funzioni corporali, complice anche l'alcool in circolo, si finisce col socializzare. Si sa che più ci si avvicina alla latrina più la sensazione di bisogno diviene impellente ed inevitabilmente il discorso con le nuove conoscenze finisce su come si sarebbe potuto fornire un "migliore" e più "moderno" servizio, da parte dell'organizzazione, al fine di accorciare i biblici tempi d'attesa. Fra le varie ipotesi avanzate ricordo: adibire alcuni alberi/piante presenti in zone periferiche dell'area a urinatoi, fornire delle vanghe per poter fare buche da ritappare dopo l'uso, scavare un lungo fossato ai margini dell'area recintata in cui consentire lo sfogo delle urine da parte dei presenti, ecc... Ovviamente (ora, ma na volta mica tanto) solo ipotesi con relativi viaggi/scenette e conseguenti grasse risate; cazzeggio e stronzate insomma. Ma dico io, porco schifoso e infame il mondo, ad un concerto punk hai bisogno di usare un maledettissimo cesso chimico??? Gli alberi ci sono, pisciaci contro!!! Di che cazzo hai bisogno o paura??? "When did punk rock become so safe?" Sei diventato una fighetta, una principessa, che fai la fila ordinata per andare al cesso?!?! Tutti stanno buoni ordinati in fila rispettando delle merdose regole inutili, che a tirare fuori l'uccello e a pisciare contro un albero non si fa del male a nessuno, e tu ti adegui invece di "dare il la" agli altri rincoglioniti di merda?!?! Ma allora, del Punk che cosa è rimasto?!?! Che ci vai a fare ai concerti!?!? Stai a casa al sicuro a menartela che fai più bella figura!!!
Cosa resta della musica se non si recepisce, e si tenta di mettere in pratica, il messaggio? Solo un inutile e triste contenitore vuoto... come quei libri finti dell'Ikea che servono a riempire scaffali altrimenti troppo spogli, ma non c'è sostanza, non c'è peso... Sto parlando dell'atteggiamento, del modo di porsi rispetto alle regole assurde [auto]imposte dalla società, non del singolo specifico atto che rimane comunque simbolico.
Ormai mi hanno piegato, seguo la corrente senza pormi domande, senza considerare il mio personale sentire. Con me molti altri di cui mi frega poco perchè è da me stesso che devo partire, se tutti sperano che il cambiamento arrivi dagli altri siamo fottuti. Il Punk è morto, lo ho ucciso io... lo uccido io ogni volta che faccio (o non faccio) qualcosa solo perchè così fanno tutti, perchè "è così che si fa", senza nemmeno avere la decenza di domandarmi se concordo o almeno ci scorgo un significato... lo uccido tutte le volte che uso un bagno quando potrei farne ammeno...
Fanculo, ci sono Loro, i NoFX!!! Gli ascolto da quando ero un ragazzino (di testa lo sono ancora... ma l'anagrafe non concorda), è con i loro dischi che ho "sconato" più di qualche cassa dell'autoradio, e sono li adesso! Con i loro pezzi come colonna sonora spesso affronto la maledetta alienante monotonia di una banale vita da ingranaggio di un enorme meccanismo inutile, e sono li a suonare adesso!!! Con i compari ci si perde nella mischia, lo si sapeva. Pogo come non facevo da anni. Salto, spintono e urlo con Melvin e altra gente sconosciuta fin quasi a soffocarmi con i miei stessi capelli. Mi scalmano fino all'estremo; quasi completamente senza forze mi sento bene. Anche se non hanno fatto alcuni pezzi in cui speravo fortemente sono più che soddisfatto di esserci andato; ho fatto bene, dovevo farlo prima e devo rifarlo! Ritrovo i compari e, con calma, ci si avvia verso casa.
Il giorno dopo, andando a trovare un mio vecchio amico, mentre gironzolo pigramente per le campagne tra i nostri due paesini rivivo, dentro al casco, scene dei giorni precedenti. Una sapevo che mi avrebbe turbato e dato molto da pensare fin da appena vissuta; ma con il Punk e il concerto dei NoFX non c'entra nulla, è che non riesco a non divagare... e sta roba la dovevo scrive a mio monito. Ad un certo punto il pensiero va alla fila per il bagno fatta poco prima che quei quattro froci di Berkeley salissero sul palco. Dopo più di due litri di birra il bisogno di liberarsi è impellente, quasi fastidioso, e ovviamente non sono l'unico in questa condizione. Tanta gente e tanta birra portano a tanta fila. Mentre si è li in attesa di espletare le proprie funzioni corporali, complice anche l'alcool in circolo, si finisce col socializzare. Si sa che più ci si avvicina alla latrina più la sensazione di bisogno diviene impellente ed inevitabilmente il discorso con le nuove conoscenze finisce su come si sarebbe potuto fornire un "migliore" e più "moderno" servizio, da parte dell'organizzazione, al fine di accorciare i biblici tempi d'attesa. Fra le varie ipotesi avanzate ricordo: adibire alcuni alberi/piante presenti in zone periferiche dell'area a urinatoi, fornire delle vanghe per poter fare buche da ritappare dopo l'uso, scavare un lungo fossato ai margini dell'area recintata in cui consentire lo sfogo delle urine da parte dei presenti, ecc... Ovviamente (ora, ma na volta mica tanto) solo ipotesi con relativi viaggi/scenette e conseguenti grasse risate; cazzeggio e stronzate insomma. Ma dico io, porco schifoso e infame il mondo, ad un concerto punk hai bisogno di usare un maledettissimo cesso chimico??? Gli alberi ci sono, pisciaci contro!!! Di che cazzo hai bisogno o paura??? "When did punk rock become so safe?" Sei diventato una fighetta, una principessa, che fai la fila ordinata per andare al cesso?!?! Tutti stanno buoni ordinati in fila rispettando delle merdose regole inutili, che a tirare fuori l'uccello e a pisciare contro un albero non si fa del male a nessuno, e tu ti adegui invece di "dare il la" agli altri rincoglioniti di merda?!?! Ma allora, del Punk che cosa è rimasto?!?! Che ci vai a fare ai concerti!?!? Stai a casa al sicuro a menartela che fai più bella figura!!!
Cosa resta della musica se non si recepisce, e si tenta di mettere in pratica, il messaggio? Solo un inutile e triste contenitore vuoto... come quei libri finti dell'Ikea che servono a riempire scaffali altrimenti troppo spogli, ma non c'è sostanza, non c'è peso... Sto parlando dell'atteggiamento, del modo di porsi rispetto alle regole assurde [auto]imposte dalla società, non del singolo specifico atto che rimane comunque simbolico.
Ormai mi hanno piegato, seguo la corrente senza pormi domande, senza considerare il mio personale sentire. Con me molti altri di cui mi frega poco perchè è da me stesso che devo partire, se tutti sperano che il cambiamento arrivi dagli altri siamo fottuti. Il Punk è morto, lo ho ucciso io... lo uccido io ogni volta che faccio (o non faccio) qualcosa solo perchè così fanno tutti, perchè "è così che si fa", senza nemmeno avere la decenza di domandarmi se concordo o almeno ci scorgo un significato... lo uccido tutte le volte che uso un bagno quando potrei farne ammeno...
"When did punk rock become so safe?"
... il Punk è morto, lunga vita al Punk...
P.S. Ammetto che pubblicare ora questo post è un poco anacronistico... a dire il vero ho cominciato a scriverlo quasi subito, forse lo stesso giorno dopo il concerto ma poi pigrizia, impegni e la mia innata tendenza alla procrastinazione hanno avuto la meglio. Nel frattempo sono successe altre cose inerenti. Almeno un'altro errore madornale che mi sta costando e mi costerà ancora parecchi tormenti... ma tant'è a non imparare mai! Un magnifico atto Punk in pieno centro Ferrara, forse l'ultimo genuino rantolo del mio adolescente interiore prima di affogare nella solitudine e nell'ordinario nel quale l'ho meschinamente abbandonato, con conseguente riflessione etilica sulla caducità e miseria dell'esistenza terrena. Ma a voler scrivere tutto rischio di dilungarmi troppo e finire col procrastinare il momento della pubblicazione oltre il limite sensato. Che poi tanto sta merda chi la legge?!?!?
Nessun commento:
Posta un commento